23 Novembre 2019
Monumento ai Caduti in guerra
Autore: Luigi Guacci
Dimensioni: mt 5×2, 19×2,19 ca
Materiale: marmo e bronzo,fusa a Napoli( fonderia Laganà )
L’opera venne eretta sotto la direzione del Cav. Ercole D’ Ippolito, podestà o sindaco della città di Latiano nel 1925. Nel febbraio dello stesso anno il Consiglio Comunale si riunì per stabilire le spese relative al Monumento. Dopo una serie di modifiche si decise che il pagamento totale dell’opera sarebbe ammontato a 30.000 £, suddiviso in rate. Il 13 luglio 1926 giorno in cui l’autore ricevette il pagamento dell’ ultima rata risale la nascita della statua. L’eventuale contratto è assente come il bozzetto o il progetto del monumento e anche “la fotografia del gesso del fante” che lo scultore inviò al sindaco è andata perduta. La statua fu inaugurata l’11 novembre 1928.
Al di sopra del supporto marmoreo, seguito dal basamento bronzeo, si erige la statua del fante. Quest’ultimo porta il moschetto all’altezza della testa col calcio della stessa arma rivolto alle proprie spalle, ha la gamba sinistra piegata e il capo rivolto verso il lato sinistro ,è sporto in avanti come se stesse per scagliare la baionetta,la quale a sua volta si presenta spezzata sulle canne del moschetto del fante. Al fante segue la stella marmorea e nella parte bassa del monumento è fisso lo stemma in bronzo della città di Latiano: uno scudo coronato con all’interno una testa di toro, tre stelle e fiancheggiato da drappi e da foglie e ghiande di quercia,che stanno probabilmente per augurare alla città di Latiano, forza,resistenza, perseveranza, lealtà, virtù eroica di cui la stessa quercia è simbolo. Sul retro del monumento è scolpita nel marmo la forma della lama di una scure. Ai lati del basamento marmoreo ci sono due iscrizioni con cui si celebrano i caduti in guerra. Lo stemma, la stella ,le iscrizioni e il Fascio Littorio,originariamente, furono realizzati con dorature d’oro zecchino dallo stesso autore nel 1926 ma in seguito allo smembramento dei metalli delle opere pubbliche per scopi bellici,voluto dal Governo,oggi rimangono rispettivamente una semplice stella marmorea, le sole incisioni delle iscrizioni e l’ incavatura della sola scure senza le venghe anch’esse facenti parte del vero e proprio Fascio Littorio.
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