17 Novembre 2019
Chiesa del SS. Rosario
La chiesa del SS. Rosario, conosciuta come Convento e indicata dalla gente del posto come cumentu, sita in via Santa Margherita, vanta una delle strutture più antiche tra i beni culturali della città di Latiano. Della chiesa non si conosce la data di costruzione, ma si presume sia antecedente al 1520. Tutta la struttura con annesso il convento fu denominata Abbazia di Santa Margherita ed era di proprietà dell’Ordine dei Padri Domenicani di Roma (XVI secolo). Nel 1806 divenne proprietà del Comune in seguito all’emanazione della legge di soppressione dei conventi di Napoleone.
Nel 1854, con Regio decreto di Ferdinando II, l’Abbazia fu affidata ai Padri Cappuccini che la restaurarono e la tennero fino al 1866. Oggi la facciata della chiesa è in continuità con il complesso architettonico del convento dei Domenicani e si differenzia per la pulita e sobria eleganza, priva di enfasi ed orpelli. La grande superficie del levigato rettangolo frontale e raccolta tra la cornice fortemente gettante dalla parte superiore e le due robuste e lineari paraste ad angolo. La continuità della superficie è rotta dalla leggera cornice del portale all’ingresso, terminante con un timpano spezzano nel quale è situato lo stemma dei Domenicani, e nell’ordine superiore, da un finestrone lobato, entrambi sistemati lungo l’asse centrale della facciata.
L’essenzialità di questa pura geometria è sottolineata dalla voluta dissonanza del piccolo campanile a vela, sul quale si ergono tre pinnacoli: esso infatti, è spostato rispetto all’asse centrale sulla destra di chi guarda. Quest’armonia di proporzioni si trova anche all’interno ad un unica navata, dove, il gioco volumetrico è interpretato con semplicità ed efficacia e lo sviluppo modulare crea un elegante fuga per lo sguardo che corre verso le cornici laterali. I pilastri di appoggio della volta, sporgendo con grande decisione, definiscono la scansione dell’intera struttura architettonica creando l’illusione dell’esistenza di cappelle radiali tra un pilastro e l’altro ove sono collocati semplici altari ad eccezione del cappellone del Santissimo (ultimo a destra), che è l’unica vera cappella radiale. Si è detto che l’edificio ingloba sulla destra, un originaria cappella pregevole sia per la struttura che per gli elementi decorativi (grandi nicchie decorate secondo il gusto rinascimentale con festoni e putti in pietra tufacea) riferite alle relazioni più antiche risalenti al XVI secolo. Sull’architrave del portale d’entrata, è scolpita un’iscrizione dedicatoria a Santa Margherita di Antiochia datata 1678: MARGARITAE SEMPER CHARITAS MDCLXXVIII. Sul alto destro, separata dalla navata da un cancelletto in ferro battuto e da due gradini, vi è la cappella dedicata alla santa. Sono presenti anche tombe sotterranee con volte a botte in conci di tufo, oggi purtroppo non più ispezionabili.
Dal 26 maggio 1883 il Convento fu ceduto all’Arciconfraternita del SS. Rosario, con riserva di dominio del Comune in caso di chiusura di essa.
Campanile della chiesa
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Madonna del Rosario
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Madonna di Caravaggio con santi
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Fotografie di Francesca Carella e Antonio Nacci.
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